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Rocco Stranieri

Rocco Stranieri

Girifalco, 12 gennaio 1958. Rocco Stranieri nasce in questo pittoresco paese calabrese, dove le radici della sua passione per la natura, la cultura locale e il territorio si intrecciano fin dalla giovane età.

 Biologo e docente di scienze nelle scuole superiori, ha dedicato una parte della sua vita all’insegnamento, trasmettendo ai suoi studenti non solo conoscenze scientifiche, ma anche un profondo rispetto per la complessità della vita.

Un percorso di insegnamento tra Toscana e Lazio

La sua carriera di insegnante lo ha portato a viaggiare, prima all’IIS “Pellegrino Artusi” di Chianciano Terme, in provincia di Siena, dove ha arricchito il suo bagaglio di esperienze, e attualmente all’IIS “San Benedetto” di Latina, dove continua a formare le menti dei giovani studenti. “Ovunque vada, porto con me un pezzo di Girifalco”, afferma Stranieri “La mia terra è parte di me, e la sua bellezza si riflette nel mio insegnamento e nella mia fotografia”.

Consulente nel settore agroalimentare: un rapporto privilegiato con la gente della sua terra

Oltre alla sua attività di docente e fotografo amatoriale, Rocco ha anche lavorato come consulente nel settore agroalimentare, specializzandosi nel sistema HACCP. Questa esperienza gli ha permesso di sviluppare un rapporto privilegiato con la gente della sua terra, entrando in contatto con le realtà produttive locali e contribuendo alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio.

La fotografia: un linguaggio per esprimere la bellezza del mondo e del territorio

La passione per la fotografia risale ai tempi dell’Università di Messina, dove ha iniziato a esplorare il potere dell’immagine per catturare la bellezza del mondo. Da allora, l’obiettivo della sua macchina fotografica è diventato un compagno fedele, un mezzo per esprimere la sua visione unica della realtà, con un occhio sempre attento al territorio e alle sue peculiarità.

Girifalco: un soggetto privilegiato, un territorio da valorizzare

I paesaggi della sua terra natale, Girifalco, sono diventati un soggetto privilegiato per Stranieri. Le sue fotografie catturano l’essenza di questo luogo incantevole, con i suoi vicoli stretti, i suoi monumenti storici e la sua natura rigogliosa. Un vero e proprio tributo a Girifalco e al suo territorio. Le immagini, cariche di emozioni e di dettagli, raccontano la storia di un luogo che pulsa di vita e di tradizioni, un viaggio visivo attraverso le vie del paese, un’esplorazione dei suoi angoli più nascosti e un incontro con i suoi abitanti, che con il loro calore e la loro ospitalità rendono Girifalco un luogo unico. Ma la sua abilità fotografica si estende anche al contesto scolastico, come dimostrato dalla sua vittoria al concorso fotografico “La scuola che mi piace” a Latina, dove ha saputo cogliere l’unicità e la bellezza dell’ambiente scolastico.

La sua vita è un esempio di come la passione per la scienza, l’arte e il territorio possano convivere in armonia, arricchendo la nostra visione del mondo e valorizzando le peculiarità della sua terra natale.

DESCRIZIONE FOTO 

Alla scoperta dell’antica via dei mulini: 

i ruderi dell’acquedotto Battandieri 

(“U Vottandiari”)

Un tuffo nel passato, tra storia e natura, alla scoperta dei ruderi dell’acquedotto Battandieri, testimonianza dell’antica via dei mulini che dal monte Covello scendeva fino al centro abitato.

La foto ci mostra un suggestivo scorcio di questo antico acquedotto, con la sua arcata in pietra che si erge tra la vegetazione rigogliosa. Un’immagine che racconta di un tempo in cui l’acqua era fonte di vita e di lavoro, e in cui l’ingegno umano sapeva sfruttare le risorse naturali per creare opere di grande utilità.

L’acquedotto Battandieri (“U Vottandiari”) faceva parte di un complesso sistema di mulini e gualchiere, costruiti a partire dal ‘600 dalla famiglia Caracciolo, che amministrava queste terre. Ma la sua origine è ancora più antica, e si ipotizza che possa risalire a un’epoca precedente.

Un tempo, lungo la via dei mulini, si contavano ben 13 strutture, alimentate dai corsi d’acqua Fiumara Longa e Ponzo. Oggi, la maggior parte di queste strutture è ridotta a ruderi, ma la loro presenza testimonia l’importanza che questa zona aveva in passato per l’economia locale.

I ruderi dell’acquedotto Battandieri, insieme agli altri resti della via dei mulini, rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande valore, che merita di essere valorizzato e preservato. Un luogo dove la natura e la storia si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e suggestiva.

Un invito alla scoperta

La foto vuole essere un invito a scoprire questo luogo ricco di storia e fascino, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove si può ancora respirare l’atmosfera di un’epoca passata. Un luogo che merita di essere visitato e conosciuto, per non dimenticare le nostre radici e per apprezzare la bellezza del nostro territorio.

Rocco Stranieri